Archivio | dicembre, 2017

L’indifferenza non risolve nulla

5 Dic

A me capita spesso di leggere sui Social Network, o di ascoltare durante le discussioni colle persone, inni all’indifferenza come metodo giusto e sicuro per ostacolare la devianza fascista.

Questa idea è la sorella militante di un’altra grande idea di questi tempi: non fare la morale. In poche parole non criticare e giudicare gli altri e le loro azioni.

Chi espone codesti pensieri, spesso è in buona fede.  Egli o ella motiva il tutto ponendo al centro del loro dire una giusta distanza nei confronti degli altri. L’idea sarebbe: “Ognuno di noi è debole e misero per cui perché rompere le palle agli altri. Che ne sappiamo della loro vita e delle loro scelte?” Non nego che possa sembrare giusto un ragionamento simile ma a mio avviso si notano anche certe debolezze

La massa di persone che critica gli altri di far la morale, insegnare come si vive, e tutte quelle scemenze lì, a loro volta stanno moralizzando e insegnando cosa sia giusto dire o fare nei Social Network o nella vita. Il tono è lo stesso: categorico, chiuso nel proprio pensiero e visione del mondo, con una spruzzata di progressismo libertario all’acqua di rose.

Io penso che il famoso detto “vivi e lascia vivere” non sia affatto un modo umano di rispettare gli altri, ma una pessima imitazione di Ponzio Pilato :” Me ne lavo le mani”.

Un fatto letto, sentito, che coinvolga un conoscente o no, ci dovrebbe portare a riflettere e prendere posizione circa le “non scelte” e la mancanza di responsabilità individuale e sociale, che ci spingono a compiere grossi errori.

I consigli degli altri per quanto possano dar fastidio e risultare inopportuni, in realtà ci offrono un punto di vista altro e oltre su una situazione che , direttamente o indirettamente, stiamo vivendo.

A volte sono anche delle immense cazzate ma ci spingono a non giustificarci, chiuderci in un nostro recinto in cui siamo sempre le vittime, quelle che hanno bisogno di consolazione e di sentirsi dire: “Hai ragione, che male c’è?”

Io giudico e critico; lo faccio in primis con me stesso e poi si allarga il discorso agli altri. Condanno il peccato e non il peccatore, non mi interessa il nome e il cognome, ma il gesto.  Tutto questo perché son convinto che noi uomini siamo esseri morali ed etici, portati anche a compiere cose orribili ma dalle quali possiamo e dobbiamo prender distanza, grazie all’auto critica e al giudizio e consiglio altrui.

Noi dovremmo esser sempre e comunque partigiani, militanti, precisi e decisi nel valutare il mondo e l’uomo.

Questo distacco progressista dalle cose e dalle persone, in molti casi diventa “l’indifferenza buona” nei fatti politici.

Vi è questa curiosa e fallace idea per cui non si debba dar spago alle stronzate dei fascisti. Molti sono convinti che ignorando la loro presenza, i nazifascisti si sgonfino da soli.

Io ho una domanda: ” Il fascismo e il nazismo sono stati sconfitti dall’indifferenza codarda dei più, o dalla lotta contro di essi?”

Hitler e camerati si sono stancati a un certo punto perché nessuno gli faceva una resistenza forte ed ostinata, oppure sono stati i valorosi soldati dell’Armata Rossa e gli alleati a stroncare il nazismo?

Quante vite di oppositori o semplici nemici del nazifascismo ha salvato l’indifferenza e quante l’azione diretta contro questi aguzzini?

Basterebbe riflettere su queste cose.

Ogni epoca ha i suoi regimi, certo, i cani al servizio di esso  sono sempre fascisti.  Il sistema pesca sempre nell’estrema destra, la quale si evolve e confonde le masse con piccoli aggiustamenti teorici alla loro fede nel manganello.  Per cui ritenere che i fascisti oggi siano quattro gatti spelacchiati,  ridicoli e poco pericolosi è un grave errore.

Questo sbaglio ha due ragioni: 1) si prendono le cose a cuor leggero, 2) si è complici con loro.

In questi ultimi tempi si è dato ad essi troppo spazio. Noi abbiamo lasciato che facessero a pezzi la storia della resistenza, accettato ogni forma di revisionismo idiota e campato in aria, considerato casa pound un non problema, siamo già stati indifferenti nei confronti di costoro. Non mi par che si siano ottenuti grandi risultati. Se non la crescita di elementi nazi fascisti nei settori popolari dei quartieri di periferia e nelle scuole.

Basterebbe conoscere la storia e notare come una certa indulgenza verso il fascismo, la non comprensione della portata del fenomeno, le beghe per unir la sinistra,  la codardia liberal-capitalista e l’indifferenza delle masse, abbia portato al potere il nazifascismo cento anni fa.

L’indifferenza non è mai una soluzione. Non salva o aiuta i nostri amici quando compiono delle clamorose cazzate, non guarisce il paese dall’infezione del fascismo.

Un comunista che sottovaluta anche un solo pirla nazista non è un compagno di cui ci si possa fidare. Perché non comprende che il fascista ucraino, argentino, americano, israeliano, del brukina faso, o del pianerottolo di casa, non sono diversi. Tutti loro obbediscono alla legge del più forte contro il più debole, di violenza nei confronti di ogni compagno, portatori di un’idea della patria errata e dannosa.

Il legame col capitale è chiaro e diretto. Come colle forze dell’ordine e di certa Chiesa.  Per cui quando ce la prendiamo col capitalismo, l’imperialismo, il colonialismo, non deve mai mancare la condanna al fascismo. Che essi siano quaranta milioni o due coglioni.

Ernesto Rossi scrisse un bellissimo e fondamentale libro sul rapporto capitale- regime fascista: I padroni del vapore. L’autore in questo libro dimostra come il terrore per le lotte operaie, abbia spinto il padronato a finanziare il fascismo.  La stessa cose successe sul finire degli anni 60. Non dovremmo forse parlare di fascisti, quando si parla di stragi di stato? O si pensa che siano tutti democristiani i terroristi neri?

Sicché denunciare, combattere, contrastare, l’estrema destra è un dovere e obbligo di qualsiasi comunista o, mal che vada, democratico sincero.

Non solo per un reale pericolo di presa del potere da parte di questi imbecilli. Anche come semplice rivendicazione politica e quindi morale ed etica: noi coi fascisti non abbiamo nulla a che fare e non li tolleriamo.

Il fascismo non è un’opinione ma un crimine.